Paesaggi Sonori Urbani – Urban Soundscapes – Pistoia, 26/27 April 2018

Lorenzo Brusci is designing and meta-orchestrating music events aiming at the exciting of acoustical and relational properties of the city of Pistoia.

The music events will activate music/symbolic/expressive perceptions/perspectives after Sound Walks lead by Antonella Radicchi will be first exploring the “natural” soundscapes of contemporary Pistoia.

The soundWalks are part of the conference “Paesaggi Sonori Urbani”, 26-27 April, Pistoia, patronised by UNISER, Pistoia municipality, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e di Pescia. 

Following a first draft (in Italian) of the Music Events program, involving among others the musicians from Mabellini Music School in Pistoia and the permanent ensemble of Cantiere d’Arte di Montepulciano (AR). Luigi Tronci (Fondazione Tronci) from UFIP will provide their amazing percussions, Grazie Luigi, di cuore.

2018-02-23.   | “ Risuonare la città” |   26-27 Aprile 2018 _ musically exciting the relational properties of a city

 

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Risuona la città – Interventi di eccitazione acustica dei luoghi a mezzo musicale.

Far risuonare la città con l’aiuto di musicisti fisici, acustici, capaci di eccitare non solo col proprio strumento – microarchitettura acustica eseguibile – ma anche colla propria prassi musicale, luoghi speciali del paesaggio sonoro urbano.

Presenze ed azioni di carattere fortemente metacompositivo, che cercherò di orchestrare, a supporto dell’esplorazione soundwalk.

Musicisti quindi come abitatori prototipici dello spazio-città, capaci di ispirare modelli nuovi e extra-ordinari di relazione urbana, istruttori di sorprendenti consapevolezze storiche e potenziali della città di Pistoia: suggestioni poi raccolte e intensificate dall’esperienza di lettura e interrogazione soundscaping, nella prospettiva metodologica di offrire una più ampia dotazione espressiva ai progettisti della città del futuro.

Il tema ricorrente delle mie perlustrazioni teoretiche e applicative è forse più un gruppo di problemi fittamente intrecciati: lo spazio logico e fisico dell’interazione uomo-comunità, la tecnologia come stato relazionale, mediativo, funzionale e fiduciario; il rapporto mente/conoscenza/memorizzazione/accessibilità e distribuzione fisica delle fonti; i rapporti uomo/comunità/conoscenza/prassi-predittive-esplorative-espansive (artistiche e scientifiche); intelligenza umana/etica della decisione generalista/pacificazione dei conflitti localistici; radicalizzazione delle prassi umane di didattica della storia e delle prassi creative nel complesso dei sistemi di apprendimento, autonomia e solidarietà. Il tutto tenuto assieme… dalla musica. Il piano immateriale della relazione percezione/memoria/ritualità/trasmissione musicale e musico-rituale, (rac)colta nello spazio del suo svolgimento storico.

L’ambito della sperimentazione urbana, coi miei giardini sonori prima, e oggi con eventi sur-reali (come nel caso della città risuonante), ha da sempre offerto l’occasione per un’intensa eccitazione delle proprietà materiali e relazionali degli habitat prescelti e delle loro comunità e inerenti ritualità/idiosincrasie. Assieme al comitato scientifico dell’evento pistoiese, abbiamo individuato luoghi di grande varietà acustico-ambientale in Pistoia, tracciati di storie vissute, viventi e innanzitutto rispondenti al bisogno della città contemporanea di dinamicizzare i rapporti fra culture variamente stratificate e ri/emergenti, eppur mutanti, singolarmente o in assieme, cercando i loro naturali straordinari punti di confine, contatto e di reciproca eccitazione e liberazione a mezzo musicale.

Il condizionamento e la co-azione (sincronizzazione) mediatica postmoderna, predilige meccanismi riduzionistici di rapida superficie, efficienti nella velocizzazione dei contenuti di contatto, solidarietà e finalizzazione (fidelizzazione) – una quasi-netta rottura del sistema di mediazione a favore dell’immediazione, sebbene il ciclo sia strumentale alla nascita di nuove forme di mediazione/mediaticizzazione della rappresentazione di comunità – paradossalmente sempre più micro-centrica. I cicli sintetico-linguistici capaci di tenere a battesimo le nuove comunità, si stanno costituendo: automazioni e gestioni della complessità che pongono di nuovo l’umano di fronte alla definizione della propria identità di specie e del relativo habitat di contenimento.

L’esperimento pistoiese predilige una forma ancora evidente della mediazione culturale musico-gestuale: la scoperta istruttiva delle proprietà acustico-relazionali dei luoghi è infatti affidata a musicisti professionisti o semi-professionisti, in larga parte pistoiesi, ed è giocata su quel piano di immediatezza che risveglia le prassi dell’oralità e dell’accadimento sincronico, attuata attualmente: che l’offerta sia immediatamente bene pubblico. Dove il valore risiede nell’interazione e nel presente, nel farsi assieme, più che nella pre-conoscenza dei modi (da cui il meccanismo della moda, dal già visto, condiviso, avvalorato, deprivato per suo statuto). Così determinando produzione estetica (non anestetica), in quanto fare e percepire si fondono, provocando-sedimentando nella cultura urbana una nuova propria musica – tracce di ordinaria singolarità.

Una progettazione urbanistica per il futuro delle città altamente informazionali, richiede attenzione alla stratificazione di valori e conoscenze dinamicamente distribuiti, architetture del senso dalla formazione e vocazione partecipativa, ricordabile, ultra-accessibile, sempre rintracciabile, ibridazioni illimitate di reale, virtuale e potenziale. La domanda frequente è sul tempo e l’etica della transizione, la temporalità del male, sul rischio (platonico-percepito) della evanescenza della mediazione di fronte alla potenzialità immorale e rivoluzionaria della disponibilità di tutte le storie.

Pensiamo ai cicli sintetici nella musica Pop, allo sforzo titanico che ha visto il jazz e la popular music in meno di 100 anni attraversare l’immenso dominio che dalla musica orale conduce alla piena libertà formale e gestuale; percorso che alla musica codificata ha richiesto più di 800 anni.

Oggi possiamo ben dire che un selezionatore di programma musicale (dj in forma libera) è un compositore di stati relativi, in questo senso orchestrare il paesaggio sonoro della città è professione ultramoderna e ultraspecialistica, non basterà saperne solo di composizione, di soundscape o di urbanistica: appunto, nuove discipline stanno per nascere, sappiamole cogliere e mostrare ai futuri professionisti dei linguaggi simbolici.

Gli eventi di eccitazione musico-acustica della città permetteranno di raccogliere la sfida della prassi estetica come luogo di sintesi e concentrazioni storiche sempre ispiratrici, luoghi di condivisione e apprendimento, rileggendo e ridisponendo della diversità interstorica in chiave programmatica, rendendola il luogo dei luoghi di cui l’intelligenza adattiva umana avrà bisogno, per competere con le molte forme di accelerazione dell’intelligenza pratica e guidare le nuove generazioni verso forme di decisione (ecologicamente-estensivamente) pertinenti e (radicalmente) sorprendenti/proiettanti

- open up, fellow citizens, always keep your world open and representative of what is not yet.

 

Find here the overall graphicScore of the Music interventions.

 

__Soundwalk A) del 26 Aprile 2018 con 6 punti di ascolto/eccitamento (– Centro storico a sud di Piazza Duomo)

_Punto di eccitazione 1: Basilica della Madonna dell’Umiltà:

Vocalità d’accoglienza, per massa corale. Alta intensità dinamica, drammatica e mimesi ambientale.

Dal nascondimento nello spazio, alla presenza manifesta intorno al gruppo dei visitatori.Eccitatori Urbani: Coro Scuola di Musica Mabellini. Unità temporale: 15 minuti azione / 15 minuti silenzio.

 

_Punto di eccitazione 2: Piazza Gavinana (o del Globo):

Percussività, ritmo e ricorrenza. Il tempo, la forza, la previsione, il rito.

L’orologio simbolico – 2 percussionisti con percussione di metallo intonata (non ad alta distorsione), su una pedana che ne permetta la visione da terra, movimenti meccanici sebbene fluidi, ciclico-simmetrici: posizionati sulla terrazza dirimpetto al Globo.Eccitatori Urbani: Musici dell’ensemble Cantiere di Montepulciano. Unità temporale: 10 minuti azione / 10 minuti silenzio.

 

_Punto di eccitazione 3: Chiesa di San Leone: 

La visitazione sonora del luogo, metafora della città esplorabile e della permanenza delle sue tracce.

Una compassione, per clarinetto solo, bordoni, articolazioni lente e movimento esplorativo dello spazio. Improvvisazione su temi sacri o di glorificazione (gloriane, magnificat, lamentazione).Eccitatori Urbani: Musici dell’ensemble Cantiere di Montepulciano. Unità temporale: 10 minuti azione / 10 minuti silenzio.

 

_Punto di eccitazione 4: Palazzo delle Poste:

Floreazioni in luogo limite. Esplorazione dinamica per duo d’archi.

Presenze, istanze e fughe d’ispirazione folclorica. Violoncello statico, in angolo (maggior carico acustico).Violino in movimento, maggiore responsabilità dinamica e di fraseggio.Momenti d’assieme e distacco.Eccitatori Urbani: Musici dell’ensemble Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano.Unità temporale 15 minuti azione / 15 minuti silenzio.

 

_Punto di eccitazione 5: Piazza della Sala:

Bandetta di strumenti a fiato ad alta mobilità, esplorano memorie musicali del ‘900.

La crisi corre manifesta nel passaggio giorno/notte. Coreografia a raggera, dai bar al pozzo, e così via, in un ciclo pulsante a velocità variabili ma tendenzialmente sincrone, e molto fluide.Eccitatori Urbani: Musici dell’ensemble Cantiere di Montepulciano. Unità temporale 15 minuti azione / 15 minuti silenzio.

 

_Punto di eccitazione 6: Atrio del Tribunale: 

Canto informale a tre voci, autonomia formale dei singoli esecutori che gradualmente morfizzano nel canto comune: monadi esecutive deformano singolarmente partiture storicizzate, fino a convergere in un tema cantato comune.

Disposte in luoghi diversi dello spazio, convergono anche fisicamente nel canto d’assieme.Voci solisteGiulia BraviBenedetta GaggioliAngjela Ramaj

Unità temporale 15 minuti azione / 15 minuti silenzio.

 

 

__Soundwalk B) del 27 Aprile 2018 con 6 punti di ascolto/eccitamento (Centro storico a nord di Piazza Duomo)

 

_Punto di eccitazione 7: Atrio del Palazzo comunale:

Polifonie proiettanti, vissute, danzate, scherzate da un coro di voci bianche

Il coro di voci bianche si può smembrare e disporre (nascondersi pure), scendendo e risalendo la scalinata, giocano e scappano, in riso e gioia, nessuna eccessiva uniformante per i bimbi.Coro Voci Danzanti. Istruttrici Elena Bartolozzi e Federica Gennai. Unità temporale 15 minuti azione / 15 minuti silenzio.

 

_Punto di eccitazione 8: Piazza Giovanni XXIII:

Un concerto di meccanismi urbani brutali, elementi di futura nostalgia o meglio, ultramodernizzazione dell’intonarumorismo.

Strumenti a fiato armonizzano il rumore dei clacson e dei motori delle auto d’epoca fornite dall’Associazione di Auto Storiche di Pistoia (dizione esatta?) coinvolte e istruite ad un movimento circolare ed emissioni acustiche controllate. Eccitatori Urbani: Musici dell’ensemble Cantiere di Montepulciano, Associazione Auto Storiche. Unità temporale 15 minuti azione / 30 minuti silenzio.

 

_Punto di eccitazione 9: Cortile del Palazzo de’ Rossi: 

Teatro sonoro urbano: il pianista sospeso, nascosto nell’edificio/istituzione, ambigua la sua emanazione, trama di architetture sonore imprevedibili eppure confinate, miscelate dalle interferenze urbane ordinarie.

Pianismo per gesti spettacolari; pensare sinfonico, ragtime, repentini cambi di velocità, di dinamica e sustain.Eccitatori Urbani: Musici dell’ensemble Cantiere di Montepulciano. Unità temporale: 15 minuti azione / 15 minuti silenzio.

 

_Punto di eccitazione 10: Piazza della Sapienza:

Micro-teatro trasfigurante parola, sul tema Pistoia, il suo nome, i suoi nomi, nel tempo.

Piece di costruzione/decostruzione testuale. Attore da individuare – lavoro su parola, memoria e spazio, il lungo individuato è il loggiato. Unità temporale: 15 minuti azione / 15 minuti silenzio.

 

_Punto di eccitazione 11: Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola (o dello Santo Spirito):

Modello di architettura Sonora integrale: ll gioco delle perle di vento, l’organo edificio sacro/nell’edificio sacro. Musiche in transizione di fase dinamica, epifanie dell’intensa relazione e dell’ospitalità organica, progettuale; lo strumento è portante, importante, in quanto sedimento materiale/immateriale – musicale – della vocazione rituale, così esso stesso traccia ultrarituale, segnale illuminante per la città ultramoderna.

Rifugio e educazione all’architettura simbolica – polifonia formale/informale a 2 organi.Intervento in fuga e improvvisazione di intensa relazione per 2 organisti. Musicisti: Michiko Kato. .Unità temporale: 15 minuti azione / 15 minuti silenzio.

 

Punto di eccitazione 12: Piazzetta dello Spirito Santo:

Percussioni in cerchio sulla balaustra circolare intorno alla Palma, la celebrano, e con lei il suo passo-potere centrante, ispirante. Musica poliritmica ci guida nelle proporzioni della comunità aperta e ultralocale.

Movimento percussivo da poliritmico a omoritmico.Eccitatori Urbani: Musici dell’ensemble Cantiere di Montepulciano. Unità temporale: 15 minuti azione / 15 minuti silenzio.

 

soundwalks_2018_pistoia_mappapunti_2018-03-26

 

[Nota pratica 1:

La forma generale dell’eccitazione urbana a mezzo musico-strumentale prevede nel caso pistoiese la sincronia colle passeggiate sonore condotte da Antonella Radicchi. Al loro passaggio, un segnale concordato darà il via alla performance musicale.]

[Nota pratica 2: le durate complessive dei cicli è di circa 2hr / 2hr:30]

 



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